Descrizione
Libro Antonio Brucioli – traduttore della Bibbia – un cristiano senza chiesa di Sergio Paolo Ronchi
Prefazione di Daniele Garrone
Edizioni Magister, 11/05/2024
ISBN 9788885564664
© 2024 Edizioni Magister
120 pagine formato 15x21cm
Sezione TeologicaMente – Direttore: Daniele Giacoia
La fase storica e l’analisi a ritroso di un percorso individuale si configura come momento di ideazione e di anticipazione dell’azione che ha cambiato la storia redazionale, sociale e religiosa nel tempo. Pur costituendo un punto di partenza, la scomposizione del periodo si intreccia con l’azione stessa e con la valutazione, diventando dunque un orientamento strategico, nonché il vestito su misura, che permette il raggiungimento di un obiettivo straordinario. Per far sì che la lettura venga messa in atto nel giusto modo è opportuno contestualizzare il periodo, l’uomo, la cultura e la società nel- la quale si inscrive il testo; l’intenzionalità, in quanto la traduzione della Bibbia non può essere decisa ed effettuata in modo casuale; la metodicità che rappresenta la concatenazione logica di passaggi da compiere secondo il criterio consequenziale. Il ripercorrere il percorso storico del Brucioli è un’ipotesi di lavoro, poiché consente la revisione in itinere di una realtà che ha avuto ripercussioni sociali e religiose che hanno trovato un alveo nel tempo e si configura come un percorso interdisciplinare articolato intorno a un tema e organizzato in varie fasi temporali.
Dalla prefazione di Daniele Garrone
Il nome di Antonio Brucioli (1487-1566) è sconosciuto al largo pubblico e noto soltanto a ristretti gruppi di specialisti, vuoi dell’Umanesimo e del Rinascimento, vuoi della storia della Firenze medicea o della Serenissima – per citare i principali luoghi di attività civica e pubblicistica del nostro personaggio – oppure fra chi si interessa della storia delle traduzioni della Bibbia in lingue volgari, o ancora fra chi indaga sui fermenti riformatori o di rinnovamento evangelico nell’Italia del Cinquecento o, infine, fra chi studia gli esordi della neonata industria della stampa e dell’editoria.
Il titolo mette in primo piano due aspetti della vita di Brucioli: “traduttore della Bibbia” e “cristiano senza chiesa”. Il primo ci conduce, per così dire, in un altro mondo. Oggi è assai facile procurarsi una traduzione della Bibbia in italiano, e non soltanto nelle librerie religiose: anni addietro se ne trovavano persino bancali in alcuni supermercati, e a prezzi irrisori. Al tempo di Brucioli l’opzione che, con motivazioni in parte diverse, univa Umanesimo e Riforma protestante, per la traduzione dei testi biblici dalle lingue originali, ebraico e aramaico per l’Antico Testamento, greco per il Nuovo era, in particolare in Italia, non solo inattuale, ma sovversiva.
Oggi anche le conferenze episcopali cattoliche adottano statutariamente i testi in lingua originale per le loro traduzioni bibliche a uso ecclesiastico. Non solo non ci sono più limiti all’accesso dei laici alla lettura personale del testo biblico; essa viene anzi incoraggiata e promossa dalle gerarchie.
Queste banali considerazioni ci permettono di cogliere immediatamente la portata dell’opera, anzi della passione, che Brucioli portò avanti tutta la vita con tenacia e forse pervicacia. Formato in ambienti umanistici, imparò anche l’ebraico e si volse presto alla traduzione e al commento dei testi biblici. Fin dalla prima edizione, uscita nel 1532, dunque prima che Lutero e i suoi collaboratori portassero a termine la traduzione dell’intera Bibbia, la sua versione divenne presto un punto di riferimento per gli evangelici italiani, almeno fino alla comparsa (1607) della traduzione del riformato, ginevrino, ma di famiglia di esuli lucchesi, Giovanni Diodati.
Esiliato da Firenze per il suo impegno civico, Brucioli ebbe una vita di peregrinazioni, subì processi inquisitoriali, fu costretto all’abiura e morì miseramente agli arresti domiciliari in cui il carcere era stato commutato.
[…]
Vi sono artiste che scrivono anche oggi, solo musica sacra e vi sono artiste che scrivono musica spirituale (che può anche essere musica profana) e lo fanno in maniera occasionale, come fosse una tappa necessaria della vita: un momento in cui quei suoni raccontano qualcosa della propria anima.
SOMMARIO LIBRO
PREFAZIONE di ;
Prefazione, Premessa
1. La vita 17 1.1 La formazione e gli Orti Oricellari 17 1.2 Il complotto antimediceo e l’esilio: Lione e Venezia 20 1.3 Il rientro a Firenze e il governo di Niccolò Capponi e di Francesco Carducci 28 1.4 La prima condanna per «heresia lutherana» e il primo esilio: Venezia e l’attività editoriale 32 1.5 Il controllo romano sulla stampa e il primo processo 42 1.6 Il secondo esilio: da Venezia a Ferrara e da Ferrara a Venezia 53 1.7 Il secondo processo 56 1.8 Il terzo processo 65 1.9 La fine 67 1.10 Epilogo. “Identità” cultural-politico-religiosa di Antonio Brucioli 68
2. Le opere 71 2.1 Le opere filosofiche 71 a. I «Dialogi» 71 b. Le traduzioni 78 2.2 L’opera letteraria 79 a. Editore del «Decameron» 79 b. Editore del «Canzoniere» 80 c. I «Dialogi» come opera letteraria 82 d. L’opera poetica: «Dello amore divino christiano» 82 2.3 L’opera teologica 86 a. Lo status delle versioni bibliche vernacole pre-Brucioli 87 b. Antonio Brucioli traduttore della Bibbia 92
b-1. Il Nuovo Testamento di greco nuovamente tradotto in lingua toscana (1530) 95
b-2. La Bibbia quale contiene i sacri libri del Vecchio Testamento… 098 b-3. Il Nuovo Testamento 1540 103 b-4. La Bibbia (1541) 104 b-5. Gli apparati extra-testuali 104
c. Il Brucioli del «Commento» 107
Bibliografia
Sergio Paolo Ronchi, nato a Roma nel 1947, laurea- to in Teologia presso la Facoltà valdese, è autore de Il protestantesimo (Feltrinelli, Milano 1981 [in collabora- zione]); Protestantesimo (Rizzoli International, Milano 1982; rist. 1986, 1997; [coedizione tedesca, francese, portoghese, ungherese]); Resurrezione o reincarnazio- ne. Un’alternativa (Claudiana, Torino 2000 [collana 50Pagine]); Rudolf Bultmann. Il teologo del Dio non
oggettivabile (Claudiana, Torino 2005); Zwingli e Calvino nel contesto el- vetico (Edizioni Studio Domenicano, Bologna 2005); Huldrych Zwingli. Il Riformatore di Zurigo (Claudiana, Torino 2008; 1. rist. 2022). Ha scritto, inoltre, due saggi: Heidegger e la teologia (in «Protestantesimo», XLVII, 2, 1992, 103-125) e O l’onore di Dio od «ossa più pregevoli delle pietre pre- ziose». Giovanni Calvino e il culto delle reliquie (ivi, LXIV, 2009, 1, 39-73).
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.