Descrizione
Una città meridionale fra sviluppo e sottosviluppo. Rapporto su Matera. Il Politecnico.
A cura di Gianni D’Alessandro, Edizioni Magister, Matera, 2016 isbn 9788890000027
Autori: Mario Cresci, Luciana Fabris, Aldo Musacchio, Silvia Musacchio, Ferruccio Orioli, Nedda Piantini, Pancrazio Toscano
154 pagine; formato 21×29,7 cm
Rapporto su Matera, redatto a maggio del 1971, è la pubblicazione dello studio sul tema socio-economico, delle politiche urbane, attenta analisi urbanistica, ricerca di un modello urbano e territoriale sostenibile realizzato dal “Gruppo del Politecnico”. Composto da architetti, economisti, sociologi, antropologi quali Mario Cresci, Luciana Fabris, Silvia Musacchio, Ferruccio Orioli, Nedda Piantini, Pancrazio Toscano, coordinato dal sociologo del territorio e meridionalista Aldo Musacchio, per la prima volta, la città di Matera viene fatta oggetto di una ricerca storico-economica a livello scientifico.
Il Rapporto su Matera, racconta il futuro: progetta il futuro sociale, economico, urbanistico della città. Discuterne oggi, è indubbiamente un ritorno al futuro. È un documento innovativo sia nel metodo che nei contenuti: è strumento che traccia le linee per un disegno meglio strutturato e controllato della città; punta sul rapporto forma urbana e sviluppo socio-economico, sulla riqualificazione funzionale, sulla coesione interna del corpo sociale: è un testo di “sociologia urbana”.
Ecco lo spirito della ricerca urbanistica: tracciare le linee guida per un disegno globale, utile ed efficiente della città. Riequilibrio strutturale delle aree urbane interne e periferiche, con forti problemi di frammentazione sociale, culturale, economica.
È in questa ottica che si colloca il Rapporto; è in questo scenario che dovevano inserirsi la Variante al Piano Regolatore e i nuovi strumenti di piano i quali, dopo anni d’intermittente elaborazione e senza coordinamento rischiano di sovrapporsi in modo contraddittorio (urbanistica, sociologia ed economia, momenti d’interpretazione unitari, anche se distinti, di un’unica realtà).
Il Rapporto, invia un forte messaggio da un tempo lontano, dai primi anni Settanta. Qui, dunque, la straordinaria attualità del documento. Lancia una sfida: una sfida sociale, culturale, economica. Una sfida che chiama ciascuno alle proprie responsabilità. Chiama ad esse, soprattutto gli scettici, i rassegnati, tutti coloro che, consapevoli della ingovernabilità della città, non osano, non osano mai, non vogliono osare perché le “cose sono difficili”.
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