Descrizione
Sassi di Matera: il racconto della Casa Grotta, autore Nicola D’Imperio.
Prefazione di Cataldo Di Pede
Edizioni Magister, 2012.
288 pagine, formato 15×21 cm,
ISBN 9788890201711
Fotografie di Antonello Di Gennaro realizzate nella Casa grotta di Vico Solitario, Sasso Barisano di Matera.
Dopo un anno dal primo lavoro (best seller Edizioni Magister) – La Lucania a piedi dallo Jonio al Tirreno –, da cui è apparentemente molto diverso, questo libro ha la continuità nei seguenti elementi: la terra di Lucania, con la sua storia e la sua magia; il racconto antico tramandato dai cantori popolari, gli “Aedi” della tradizione greca, di cui ci sono ancora tracce; la poesia. È un romanzo storico che si svolge nei tempi successivi all’Unità d’Italia, i luoghi sono la Matera antica dei Sassi e l’Appennino Lucano. La Matera, rappresentata nella prima e nell’ultima parte della narrazione, è quella ferma da quattro secoli, cristallizzata nella vita, nei costumi, nei mestieri e negli oggetti che arricchiscono il libro con una vasta e inedita iconografia ritratta da una casa grotta restaurata nei Sassi. Nella parte centrale del racconto l’ambiente è l’entroterra appenninico, dove persistevano alcune sacche di un brigantaggio che aveva perso ormai il connotato politico del 1861, di resistenza all’invasore piemontese. Questo fenomeno si era ricollocato nel banditismo vero e proprio che, dai tempi dei Romani, era la spia della miseria e delle ingiustizie sociali, secondo il quale il brigante era considerato dal popolo una sorta di giustiziere che dava ai poveri ciò che toglieva ai ricchi. Anche queste figure sbiadirono sino a scomparire del tutto nei primi anni del Millenovecento. Questo racconto d’azione e d’amore, come le storie del primo libro dell’autore, è popolato, oltre che da briganti con barbe e capelli fluenti, da brigantesse, da Guardie Nazionali, gendarmi, preti, monache, contadini, pastori, fornai, prefiche, maghe, fattucchiere, folletti, cavalli, muli, maiali, pecore, cani e da oggetti, utensili e arredi usati da questo popolo per secoli, sino a qualche decennio fa, che rivestivano un ruolo essenziale nello scandire le attività, le giornate, gli anni, il tempo e che davano un senso e un significato all’esistenza.
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