Descrizione
Il cammino dell’uomo. Finotti a Matera – The path of the man. Finotti in Matera (a cura di Edoardo Delle Donne)
isbn 978-88-85564-07-7 dicembre 2018, Edizioni Magister, Matera
Collana: Arte&menti
Pregiato libro di 138 pagine formato 24x28cm con elegante rilegatura cartonata e cucitura in filo refe. Edizione bilingue (italiano e inglese) con testi di: Edoardo Delle Donne, Raffaello De Ruggieri, Federica Finotti, Ivan Focaccia, Graziella Manzato e Mario Volani.
Il libro si apre con 15 fotografie a colori dei Sassi e della Murgia di Matera realizzate da Ivan Franco Focaccia.
Segue una dettagliata lettura fotografica, catturate da Mario Volani, sulle opere scultoree del Maestro veronese Novello Finotti esposte per la XXX edizione de Le grandi mostre nei Sassi.
Sinossi
“Io sono nato scultore. Per questo penso come uno scultore.”
Lo scultore veronese Novello Finotti in occasione della XXX Edizione de
Le Grandi Mostre nei Sassi, organizzata dal circolo culturale “La Scaletta” ha esposto a Matera nelle chiese rupestri di Madonna delle Virtù e San Nicola dei Greci , 38 sculture in marmo, bronzo e basalto.
Tra queste “Il cammino dell’uomo” (1968-69), viaggio epico dell’uomo da se stesso in se stesso.
Il libro, ispirato a quell’evento, nasce come un racconto di rivelazione e di incontro tra lo scultore e i Sassi.
Tra Matera, la città al di sopra delle stagioni del tempo, dove i giorni non terminano ove i più dicono, ed un’artista Finotti, che calmata l’antica ferita, il delirio creativo che ubriacava il cuore e rompeva il silenzio del ricordo, scopre un luogo dove come per incanto tutto appare trasparente.
La città dei Sassi è l’istante divenuto eterno, uno spazio architettonico (scultoreo per via di levare) cresciuto su se stesso, per la logica interna delle proprie forme.
Realizzatosi poi, nel suo più certo e solido nucleo delle masse, in una quasi magica unità di opposti classici mediterranei e nordici romanici.
Un equilibrio tra elementi scultorei, concreti e trasfigurati, naturali ed astratti.
La dimensione dell’originario prima ancora che del primitivo.
Il luogo dove s’avvera l’incontro tra la terra e il cielo, dove seguire il passaggio trionfale dal caso all’ordine, dalla macchia all’immagine chiara.
Dove ritrovare le coordinate di ogni orizzonte: la memoria dello spazio ed il sentimento del tempo.
Dunque può l’arte svelare con la sua luce gli spazi abitati dall’uomo, perpetuare la bellezza del cammino dell’umanità verso il suo destino ?
Non solo con metodo geometrico, ma considerando in verità il movimento degli occhi ed i contenuti della mente: memoria, sentimenti ed esperienza?
Per l’artista Novello Finotti, si, l’arte e in particolare la scultura, possono assolvere a questo compito.
Scolpire è un atto solitario, si tratta di cercare qualcosa tra il silenzio e la luce,
di dare voce alla pietra, rubare fiato al vento. Proprio come immaginavano gli antichi scalpellini dei Sassi.
“Tra queste cave materane -afferma lo scultore veronese- io ho scoperto un legame, un’impronta nuova sulla curva dei miei marmi, una radice comune verso cui andare. Qui avverto che l’anima dilata, deforma gli oggetti della terra, ricopre le cose d’assoluto, altera colori, sconvolge volumi, rende più nobile anche un destino vile.
In ogni superfice che scolpisco appaiono le mie mani, in ogni breccia aperta nei Sassi di Matera io ho ritrovato le mani di un uomo.”
Il libro è corredato dalle foto del paesaggio materano di Ivan Franco Focaccia,
e da quelle che ritraggono le sculture di Novello Finotti in mostra nelle chiese rupestri, del fotografo veneto Mario Volani.
I testi sono del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri, del sindaco di Sommacampagna Graziella Manzato, e di Ivan Franco Focaccia, con una nota di Mario Volani.
La parte critica è curata da Edoardo Delle Donne.
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